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Nel 1724 il
domenicano Tommaso Maria Napoli fu incaricato della sistemazione di un
nuovo spazio urbano, la piazza antistante la chiesa di S. Domenico, che
verra’ denominata Imperiale in onore di Carlo VI d’Asburgo allora
sovrano dell’Isola. La ristrutturazione dell’architetto Napoli, che
per due volte di era recato alla corte di Vienna per sottoporre il
progetto al sovrano, costitui’, dopo il taglio della via Maqueda, il piu’
importante intervento urbanistico in citta’. Al centro della piazza, i
cui valori spaziali sono stravolti dall’abbatimento del Palazzo
Pignatelli di Monteleone e dal prolungamento della via Roma, fu ideata la
macchina trionfale dedicata all’Immacolata. Essa fu portata a termine
nel 1726, morto il Napoli, sotto la direzione di Giovanni Biagio Amico,
che accorcio’ la colonna affinche’ il simulacro fosse prospetticamente
inquadrabile dall’altare maggiore della chiesa. A G.B. Ragusa furono
commissionate le statue in bronzo dell’Immacolata, dei due sovrani e
dell’arcangelo Michele con la spada sguainata, scolpito in marmo. Nel
1734, con l’avvento dei Borbone, si decise di sostituire le statue
imperiali con quelle di Carlo III e della consorte Amalia. Anch’esse
perdute, sono state sostituite con quelle di due pontefici, opere di
Filippo Sgarlata |