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Ricade,
assieme allannessa casa conventuale, sullantico Mercato dei
Lattarini,
gia esistente in eta musulmana. Il toponimo, sulla cui origine in passato
furono tentate numerose fantasiose ricostruzioni, deriva verosimilmente dellarabo
"suq-el-attarin", mercato dei droghieri: in questo rione, che era posto al di
fuori delle mura della cittadella del Cassaro e della Kalsa, nel Basso Medioevo
esercitavano infatti il loro commercio i venditori di droghe e spezie. Oggi vi hanno sede
numerose rivendite di vestiti dismessi e di stoffe. La chiesa di S. Anna venne eretta tra il 1606 e
il 1632. Straordinaria la soluzione architettonica del prospetto progettato intorno al
1730 dallarchitetto trapanese Giovanni Biagio Amico, che adotto schemi formali
del Barocco romano. Secondo la lezione borrominiana infatti, la facciata strutturata su
due ordini, segue un andamento sinuoso in un mosso gioco di concavita e
convessita; laggetto delle colonne libere e le nicchie ornate accentuano gli
sbattimenti chiaroscurali. Le decorazioni scultoree su disegni di Giacomo
Serpotta, furono
realizzate da Giacomo Pennino, Gioacchino Vitagliano e Lorenzo Marabbiti, autore del
rilievo con la Pieta sul portale principale. Nelle nicchie del primo ordine sono S.
Giuseppe, S. Elisabetta, S. Anna, S. Gioacchino. |