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Palazzo Abetellis

Nel 1490 Francesco Patella e Abatellis, maestro Portulano del Regno, incaricava l’architetto Matteo Carnilivari di realizzargli un palazzo ove risiedere. L’edificio si compone di quattro blocchi intorno al chiostro centrale sul cui lato occidentale si eleva il loggiato a due ordini sotto il quale si sviluppa la scala escuberta che collega i due livelli. Sulla strada principale, la via Alloro, si attesta il magnifico prospetto caratterizzato dalle due torri merlate alle estremita’, dal massiccio piano basamentale in cui si incastona il portale a quattro ordini concentrici di bastoni.
Nel secondo ordine si susseguono le trifore, raccordate dalla cornice marcapiano, mentre un’altra cornice di coronamento definisce il muretto d’attico da cui sbucano i doccioni con sculture animali. Gia’ nel 1527 la famiglia proprietaria si estingue lasciando il palazzo ad un monastero femminile dell’ordine domenicano che ivi rimarra’ fino al 1866, annettendo alla preesistenza altri corpi funzionali al nuovo uso, tra cui la chiesetta detta "del Portulano", ove e’ oggi allogato lo splendido affresco quattrocentesco del Trionfo della Morte. Gravemente danneggiato dai bombardamenti dell’ultima guerra, i restauri, oltre a ricostruire quanto e’ crollato e a ricomporre il loggiato, hanno espunto ogni stratificazione barocca. Al Palazzo Abatellis ha sede la Galleria regionale della Sicilia. Il progetto espositivo curato da Carlo Scarpa negli anni’50 prevede per ogni opera un contesto specifico che riesce a creare un rapporto dialettico di isolamento e insieme di continuita’ tra l’oggetto e l’ambito museografico.

Palazzo Abetellis

Palazzo Abetellis Interni Nel museo sono confluite nel tempo la quadreria di Giuseppe Emanuele Ventimiglia, principe di Belmonte, le raccolte del francese Bressac, la quadreria del principe di Castelnuovo, le donazioni dei sovrani borbonici e di altre famiglie nobiliari locali, il museo dell’Abbazia benedettina di S. Martino delle Scale e le raccolte del museo fondato dal gesuita Ignazio Salnitro.
Il piano terra accoglie principalmente le sculture databili dal XII al XVI secolo. Tra le opere piu’ antiche, gli elementi architettonici in legno intagliati a motivi geometrici del XII secolo. Tra le opere del ‘400 il famosissimo busto marmoreo di Eleonora d’Aragona, opera di Francesco Laurana. Il primo piano e’ dedicato alla pinacoteca che comprende opere databili a partire dal XIII secolo e che documentano l’evoluzione delle scuole pittoriche siciliane fino al XVI secolo. 
Le croci lignee dipinte su entrambi i lati con la figura del Cristo morto e del Risorto e i polittici del Tre e Quattrocento attestano intensi rapporti con l’ambiente toscano e ligure. Di Antonello da Messina il museo conserva la piccola tavola con l’Annunciata nella quale predomina la semplificazione volumetrica e l’intensita’ espressiva della figura che emerge dal fondo scuro, come modellata da una luce diffusa e materica. Il panorama artistico del’400 e del’500 e’ documentato con opere di Riccardo Quartararo e dei pittori fiamminghi che in quel periodo in Sicilia godevano di buona fortuna. A Palazzo Abatellis sono ben documentati alcuni dei pittori piu’ celebri del’600 e del’700, come Pietro Novelli, autore della Madonna delle Grazie, Vito D’Anna con La Visione di S. Cecilia, Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto, Luca Giordano e Mattia Preti.

Palazzo Abetellis Interni

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