La
fontana e’ di origine tardo-cinquecentesca, o piu’ probabilmente degli inizi del
XVII secolo. Nel 1687, per iniziativa del pretore don Giuseppe Strozzi , essa venne qui
trasportata dal sito ove originariamente essa si trovava, nei pressi dell’Arsenale
della Real Marina. Fino al 1636, in luogo dell’attuale, esisteva al centro della
piazza una piu’ antica fontana dedicata a Cerere. La simbologia del "Vecchio
Palermo", altro nome col quale e’ nota questa enigmatica raffigurazione, fu nei
secoli scorsi campo privilegiato per l’esercizio della erudizione degli intellettuali
locali. Il Genio e’ effigiato in abiti regali, nell’atto di allattare un
serpente, secondo una iconografia presente in altre simili raffigurazioni. Il motto col
quale solitamente si accompagna l’immagine del Vecchio, "ALIOS
NUTRIT, SUOS
DEVORAT", fece ipotizzare che egli simboleggiasse la generosita’ di Palermo nei
confronti dei forestieri, commisurata alla ostilita’ verso i suoi figli.
Un’altra meno nota chiave di lettura volle vedere nel Genio la personificazione di
Kronos, che divoro’ appunto i suoi figli. In ogni caso, il Genio di Palermo, al pari
dell’Aquila Senatoria, fu soprattutto nel XVII secolo l’emblema fortunato della
citta’, tanto da essere spesso raffigurato assieme a Santa Rosalia in stampe ed
affreschi, quale patrono profano della "Prima Sedes, Corona Regis et Regni
Caput". |

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